trio
Il bel sessantenne se la gode alla grande
di Potassio69
21.08.2024 |
5.022 |
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"Sara aveva chiaramente detto che voleva trattenersi fino all’arrivo del suo uomo, ma il ricordo del cazzo dell’uomo in bocca e le contrazioni della sua figa..."
Era da tempo che Marco e Sara fantasticavano su Emilio.All’incirca quarantenni, avevano una forte attrazione per questo loro conoscente molto più grande di loro, che viveva nello stesso quartiere. Emilio era un sessantenne brillante e in splendida forma, ma quello che lo rendeva attraente agli occhi dei due era la sua eleganza ed il sorriso caldo e coinvolgente. Si incontravano spesso al nei negozi o nei bar del quartiere e avevano iniziato a salutarsi, prima un po’ imbarazzati e poi con sempre maggiore familiarità. Avevano scoperto, una volta che avevano scambiato due chiacchiere nei corridoio del supermercato, che Emilio era divorziato e che aveva smesso di lavorare in una grossa multinazionale per darsi alla consulenza. Per questo aveva molto tempo a disposizione e ciò spiegava il motivo per cui Sara, che lavorava a casa come correttrice di bozze per una nota casa editrice, lo incontrasse in giro ad orari normalmente di ufficio.Durante i loro amplessi, Marco e Sara spesso evocavano Emilio sperando che lui potesse essere tra di loro per giocare con entrambi. Da tempo i due avevano fantasie di trio, ma da qualche mese Emilio era diventato il solo ospite virtuale fisso delle loro scopate.
Un giorno Marco riceve un messaggio da Sara. Apre la app di messaggistica e vede una foto scattata ad Emilio seduto ad un tavolino di quello che sembra uno dei bar a volte frequentato da loro. Subito dopo la foto, un messaggio di Sara che dice misteriosamente: “Indovina?”. Marco viene colto da una botta di eccitazione immaginando Sara che parlava del più e del meno con il loro ipotetico amante. Risponde velocemente: “Di che parlate?”. Sara legge il messaggio, ma non risponde. Marco inizia a diventare inquieto quando dopo 10 minuti Sara scrive: “Non immaginerai mai. Ho incontrato Emilio per caso al Bar Roma e mi ha offerto di prendere insieme un caffè e di fare due chiacchiere. La cosa mi intrigava e ho accettato, spero non ti dispiaccia.”. Marco risponde che non c’erano motivi per rifiutare l’invito, ma poi chiede ancora la stessa domanda visto che Sara aveva evidentemente glissato: “Di che parlate?”.. Di nuovo Marco inizia guardare lo schermo del telefono in quanto per la seconda volta Sara sembra abbia immediatamente letto il messaggio, senza rispondere. Passano venti minuti e arriva la risposta di Sara finalmente: “Scusa amore, ma mi sono persa nella discussione molto stimolante con Emilio, poi sono dovuta andare al bagno per cui ho tardato a rispondere.”. Marco era travoltò da un crescente sentimento duplice di eccitazione e di gelosia. Era evidente che Sara stava omettendo dei particolari per cui chiese: “Ok, ma siete ancora al bar? Di che parlate?”. Doppia spunta blu, ma nessuna risposta. Passano 30 minuti e Marco questa volta stava davvero per sentirsi male a causa dei sentimenti molto contrastanti che lo torturavano. Da un lato il pensiero che Sara stesse approfittando della sua assenza per dare corpo finalmente a qualcuna delle fantasie che si erano confessati a letto lo faceva impazzire di fastidio e gelosia; dall’altro il pensiero che la sua donna stesse giocando con quell’uomo affascinante per poi raccontargli tutto la sera lo portava al limite dell’orgasmo.
Dopo un bel po’ un messaggio di Sara: “Via XX Luglio, 20. Ci raggiungi?”. Marco che era in ufficio e aveva ancora delle cose da sbrigare, decise di cancellare tutti gli impegni e con una scusa si precipitò verso l’indirizzo che era a 400 metri da casa loro. Era una piccola villa mono familiare in una zona elegante del quartiere. Suono’ all’unico citofono, ma nessuno rispose. Quindi, si accorse che il portoncino era solo socchiuso come anche la porta di casa. Si avventuro’ nella penombra di questo elegante appartamento sconosciuto e immediatamente senti dei gemiti. Riconobbe immediatamente la voce di Sara. Fece qualche altro passo e arrivò in quello che sembrava un ampio soggiorno. La scena che si presentò lo fece quasi sborrare nei boxer.
Sara era di spalle con la pancia poggiata su un lungo tavolo di legno massiccio, tavolo a cui era legata con le mani e le gambe, esponendo il suo sesso ed il suo culo. Di spalle c’era un uomo atletico che la stava pompando quasi con violenza come Marco aveva visto fare solo nei film porno più professionali. Era Emilio che si stava facendo una scorpacciata di figa della sua donna. La scena era inebriante ed era resa ancora più eccitante dai vestiti sparsi casualmente per terra in giro e dai gemiti estatici di Sara. Era un tipo di gemiti che Marco le aveva raramente sentito emettere. Emilio senti i passi di Marco e interruppe il suo martellamento. Si voltò mettendo in mostra un cazzo turgido ed umido degli umori della vagina di Sara e disse: “Ciao Marco. Benvenuto a casa mia! E da tempo che avrei voluto invitarvi, ma sono stato sempre timoroso perché temevo mi avreste preso per un porco. Ma poi, fortunatamente, stamattina ho incontrato Sara da sola che dopo due spritz si è lasciata andare ad una confessione sulle vostre fantasie per me che andavano aldilà delle mie più rosee speranze.”.
Marco ancora inebetito dalla situazione inattesa chiese: “Ma come siete finiti qua da te?”. Emilio rispose che la chiacchierata al bar aveva sfiorato argomenti sempre più audaci fino al punto che Sara evidentemente eccitata aveva detto di dover andare in bagno. Ma l’aveva detto con uno sguardo che conteneva un invito quasi esplicito a seguirla. Cosa che Emilio, anche egli un po’ brillo non aveva esitato a fare. Nel bagno del locale, Emilio aveva trovato Sara seduta su una tazza del bagno e senza dire una parola lei gli aveva abbassato la cerniera, gli aveva preso in mano il cazzo già bagnato e turgido ed aveva iniziato a fargli il migliore pompino mai ricevuto. Dopo pochi sapienti colpi di labbra e di lingua, Emilio era già pronto per sborrare, ma si era premurato di chiedere a Sara se avesse potuto farlo nella sua bocca. Sara aveva risposto: “E dove vorresti sennò, scemo?”. Questa risposta maliziosa della donna aveva fatto rompere ad Emilio qualsiasi tentativo di contenersi ed aveva quindi schizzato fiotti di seme caldo nella bocca di Sara che non aveva lasciato cadere nemmeno una goccia. Si erano ricomposti uscendo velocemente dal bagno, al cui esterno vennero squadrati con severità da alcuni avventori e dal proprietario del bar che un’idea se l’era fatta di quanto fosse accaduto.
Emilio stava quasi per salutare Sara, ma la donna gli disse chiaramente che Marco sapeva del fatto che stessero insieme e a quest’ora doveva essere più che insospettito dalle lunghe assenze di Sara al telefono. Inoltre, lei non era venuta e quindi si aspettava che Emilio avesse continuato a sollazzarla fino ad un orgasmo che, però, voleva avere di fronte e insieme a Marco.
Sara invio’ l’indirizzo di Emilio a Marco e si erano messi in cammino per casa. Sara aveva chiaramente detto che voleva trattenersi fino all’arrivo del suo uomo, ma il ricordo del cazzo dell’uomo in bocca e le contrazioni della sua figa bagnata che continuava a ricordarle quanta voglia avesse di essere scopata, fecero si’ che i due erano di nuovo l’uno con la lingua nella bocca dell’altro e con le mani dentro i pantaloni dell’altro già all’ingresso dell’appartamento. Entrando nel bel soggiorno Sara vide il grande tavolo e espresse subito il desiderio di essere legata ad esso. Infatti, una delle più forti fantasie che condivideva con Marco era di essere sbattuta come una troia da lui e da Emilio proprio legata ad un tavolo simile a quello. Emilio non se lo fece dire due volte e blocco’ subito gambe e braccia di Sara esponendo oscenamente i buchetti della donna alla vista. Di nuovo Sara provò a proporre ad Emilio di aspettare l’arrivo di Marco, ma ancora una volta Emilio non resistette al corpo stupendo di quella donna più giovane di lui di vent’anni. Per cui superando le flebili lamentele di Sara, si spogliò e la penetro’ senza resistenze complice questa volta anche il fatto che lei fosse immobilizzata e anche grazie al fatto che Sara grondasse umori dalla figa eccitatissima.
Marco era entrato dalla porta proprio pochi minuti dopo l’inizio di questa scopata di Emilio che quando lo sentì arrivare si interruppe e dopo aver raccontato brevemente all’altro uomo come fossero andate le cose, gli propose di continuare a scoparsi la donna che non aspettava altro che di sentire un secondo cazzo dentro di lei. Marco dopo il breve racconto di Emilio che aveva dipinto un’inattesa immagine di gran provocatrice della sua Sara, aveva un cazzo che quasi gli esplodeva nei pantaloni. Se li tolse e punto’ la cappella sulla figa di Sara che continuava a gocciolare umori lungo le gambe e sul marmo del pavimento. La penetro’ anch’egli con facilità e iniziò a scoparla in preda ad un impulso quasi violento. Un po’ voleva sfogarsi della rabbia per l’iniziativa non condivisa che aveva preso Sara approcciando Emilio e un po’ voleva sfogarsi per l’eccitazione perversa che la situazione che si era trovato davanti gli aveva provocato. Emilio nel frattempo aveva approfittato della bocca di Sara per farsi fare un altro pompino cosa a cui Sara non si sottrasse. I colpi di Marco erano forti, metodici e toccavano punti che conosceva bene della sua donna. Sara fremeva per il fatto di essere preda delle voglie porche di quei due uomini, ma, allo stesso tempo, fremeva perché si sentiva la dominatrice che aveva fatto si’ che quella situazione si realizzasse. Ebbe un forte orgasmo che la squasso’. Marco sentendo la sua compagna godere si svuoto dentro di lei con fiotti di sborra calda che cominciarono in parte a colare lungo l’interno coscia della donna, unendosi agli umori precedenti.
Marco fece segno ad Emilio di prendere il suo posto in modo da inscenare un’altra delle fantasie che eccitavano i due quando erano a letto a casa loro. Emilio riprese a scopare Sara facendo sguazzare il suo cazzo nella sborra di Marco e negli umori di Sara. Questa volta Emilio si lasciò andare senza freni schizzando l’interno della vagina e poi la schiena della donna con la sua crema calda. Contemporaneamente Sara ebbe un altro orgasmo che questa volta la paco’ lasciandola sfinita sul grande tavolo.
Emilio slego’ con cautela Sara e la ripulì con dei fazzoletti dalla sborra dei due uomini colata fuori dalla sua figa e dai suoi umori che avevano inondato gambe, piedi e pavimento. Sara esausta ri raddrizzo’, bacio Marco e poi Emilio e disse: “Emilio dobbiamo confessarti che abbiamo molte altre fantasie con te ancora da mettere in pratica se ti va.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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